Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni... W. Shakespeare

domenica 28 maggio 2017

Recensione: "BUONE RAGIONI PER RESTARE IN VITA"

Un paio di giorni fa quando vi parlavo delle uscite letterarie che mi ero persa vi ho accennato ad un libro che stavo leggendo, ebbene si tratta di "Buone ragioni per restare in vita" di Anna Savini. Un libro molto forte, un'esperienza di vita raccontata così com'è senza giri di parole, in maniera schietta, sincera, come l'ha vissuta la stessa Anna.


"BUONE RAGIONI PER RESTARE IN VITA"

dAnna Savini
Editore: Mondadori
Pubblicazione: 9 maggio  2017
293 pag.
Prezzo: 18,50 euro

CONTENUTO: 

"Questo non è un libro sui tumori. È un libro sulla vita e su tutte le cose fantastiche che si possono fare. Quando, un anno e mezzo fa, mi hanno detto che la pallina strana che sentivo al petto era un tumore, mi è venuto un colpo. Mi sono vista morta di lì a poco e, all'improvviso, mi sono accorta che non avevo abbastanza cose da ricordare. Ammalarmi di tumore non era nella lista delle mie priorità, essere chemioterapizzata neppure. Così, all'inizio, non avevo voglia di curarmi, non mi sentivo abbastanza coraggiosa. Del resto, era proprio per la paura di quello che avrei potuto trovare che non avevo mai fatto prevenzione. Ma non è che se non lo cerchi, il tumore non arriva. A me è successo esattamente il contrario. Adesso ce l'avevo, anche bello grande. Dovevo curarmi, non c'erano alternative. Allora ho deciso che avrei affrontato la chemio come se fosse un lavoro. La facevo e poi pensavo ad altro. Per esempio, alle belle vite delle mie amiche immaginarie, che girano il mondo sempre sorridenti. A dir la verità, sorridevano anche le malate che incontravo in ospedale. Perfino le bambine malate vedono il tumore come un drago e la chemio come il principe che ti salva, lo no. lo piangevo in continuazione. Vedevo solo draghi ovunque. Poi mi sono abituata, come succede sempre nella vita; sono arrivata alla fine e ho sconfitto il drago. Quindi posso dirlo: se ce l'ho fatta io, ce la possono davvero fare tutti. Certo, l'obiettivo resta quello di non ammalarsi. Ma trovare le ragioni per cui vale la pena vivere è, senza dubbio, un'ottima cura. Quindi, appena ho terminato la chemio sono andata in questura a rifare il passaporto scaduto. Volevo partire per Hollywood subito dopo l'intervento. E lì ho incontrato una collega che aveva avuto un tumore al seno prima di me. Aveva una criniera di capelli che sembrava Mafalda e voleva andarsene in Giappone a vedere i ciliegi in fiore. Ci è andata. lo ho il passaporto nuovo con una foto orrenda e non sono ancora andata da nessuna parte. Questo libro insegna a non fare come me."




RECENSIONE:

Ultimamente sembra che incappi spesso, volutamente o meno, in libri in cui la malattia fa da padrone, almeno così sembra...
Eppure dopo averli letti vi assicuro che è tutto il contrario, questo non vuol dire che le parole lette non ti faranno star male o che la paura per questa malattia - il cancro - non sia reale ma che la storia raccontata è molto di più, sa donarti di più.
E così ti ritrovi ad ascoltare Anna affrontare una battaglia che molti di noi darebbero già persa in partenza ma che piano piano sconfigge...una guerra alla volta...un giorno alla volta. 
Vivi con lei questo inferno e speri per lei che ci sia il lieto fine, che durante il suo viaggio riesca a trovare sempre la forza per andare avanti, per non crollare.
Ma è dura, maledettamente dura, sempre più difficile di quello che si pensa fino a quando non lo si prova sulla propria pelle. Sei risucchiata dalla sua vita, da cosa significa ammalarsi, dal perchè non esista una spiegazione - semmai ce ne sia una - dall'assoluta consapevolezza che è impossibile accettare una cosa del genere. 
Del perché "proprio a me!"
Ma poi ti perdi anche nei sui sproloqui sulla moda, in questa sua grande ossessione per Valentino, Gucci, Chanel e per la sua insana mania per la vita di alcune modelle, di cui ci racconta per tutto il libro, che forse a noi può sembrare strano, ci si potrebbe chiedere: "ma come fa a pensare a una gonna firmata mentre sta cercando di sopravvivere al cancro?"  
Ebbene e' in queste piccole cose assolutamente banali, a cui ci si aggrappa con le unghie e con i denti, che danno ancora una parvenza di normalità ad una vita che purtroppo non ne ha più.
Perché pensi che avresti potuto vivere diversamente, probabilmente meglio e ti riproponi che se ce la fai devi proprio deciderti a stilarla quella lista delle cose assolutamente da fare.
Ma la verità è che dopo questo lungo percorso impervio fatto di profonda sofferenza e spirito di sopravvivenza probabilmente non cambierà niente e tornerai semplicemente alla tua vecchia vita, ma guardandoti indietro potrai gridare a te stesso "ce l'ho fatta!"
Ed è questo il grande messaggio.


Voto: 4 stelline e 1/2



2 commenti:

  1. Ciao Deb, sembra proprio un bel libro, lo leggerò presto. Tu hai mai letto "cento giorni di felicità" di Fausto Brizzi? A me era piaciuto un sacco!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Alenixedda! No veramente non lo conosco ma ora mi informo! Devi leggere assolutamente "Io e lei. Confessioni della sclerosi multipla" vedrai non ti deluderà... Ciao^_^

      Elimina