Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni... W. Shakespeare

martedì 26 giugno 2012

Rubrica: "Scrittori Emergenti"



HO DECISO DI DEDICARE UN ANGOLINO DEL MIO SPAZIO LETTERARIO AGLI 

"SCRITTORI EMERGENTI" 

PRESENTANDOVI IL LORO LIBRO 
E  
- SE SONO FORTUNATA -

LA LORO INTERVISTA!

Oggi  ho il piacere di ospitare una scrittrice,  Maria Mancusi
che quest'anno ha pubblicato il suo primo romanzo,  intitolato
“Volo per Te".


di
Maria Mancusi
Editore: La Riflessione
Pubblicazione: 2012
82 pag.
Prezzo: 12,00 euro

La vita del protagonista diviene la “parabola”
attraverso la quale si tenta di sussurrare alle coscienze dei lettori  la necessità di non scendere a compromessi,
 di non rinunciare ai sogni, in sintesi, di non tradire se stessi.
 L’alternativa è solo il vuoto di giorni che si susseguono.

CONTENUTO:

Apro la finestra affinché la mia musica possa arrivarle e il vento mi porta il profumo di lei. È vicina...
... Nel cuore si agita un nuovo segreto: la felicità è non tradire se stessi, mai.


Bruno è un medico di quarantacinque anni che abbandona la professione per ritornare, dopo quindici anni di assenza, nel suo paese d’origine, dove spera di recuperare le redini della sua vita. L’illusione di rimediare agli errori del passato, di riappropriarsi dei sogni dell’adolescenza, di recuperare il progetto di vita immaginato per sé è l’unica motivazione che lo spinge a tollerare il vuoto della sua esistenza. Nella casa paterna rivive i momenti della sua vita: la fanciullezza tra le marachelle, l’affetto dei suoi genitori e la passione per il pianoforte; l’adolescenza con il suo amore per Assia; l’età adulta che lo vede medico e marito della donna amata. Il ritorno è soprattutto, però, l’occasione per far riaffiorare l’episodio che, da bambino, lo ha irrimediabilmente segnato: la morte della sorella diciottenne Martina. Da “quella notte”, devastato dal senso di colpa di chi crede di essere sopravvissuto indegnamente ad un caro estinto, decide di condurre una doppia esistenza, di realizzare in se stesso le ambizioni proprie e di Martina: da grande sarà un pianista medico. Questa scelta finisce per renderlo infelice, perché non riesce a dedicarsi alla musica come vorrebbe. L’unica soluzione intravista è la fuga, ormai trentenne, dalla moglie e dalla famiglia, per cercare un successo musicale che non troverà. Ormai solo e lontano da casa, riprende a lavorare in ospedale, condannato a una professione per cui non ha vocazione. Il ritorno dopo tanti anni non rappresenta, però, ciò che aveva immaginato. Dal passato riaffiorerà l’amore per la donna che ha abbandonato e dall’incontro con lei la scoperta della morte di un figlio che non sapeva di avere. Tutto è vano. Non vi è più speranza che si realizzi la favola che Martina prima di morire gli ha raccontato: quando si è vicini a cogliere il senso della vita, sulle teste si vede sfrecciare un gabbiano. Martina aveva promesso di essere il suo gabbiano.
Quando tutto sembra perduto, il ritrovamento del suo primo spartito musicale compie il miracolo…

L'AUTRICE:

Sono nata a Roma nell'83. Ho conseguito la maturità classica nel 2002 e la laurea in filologia, letterature e civiltà del mondo antico (specialistica di lettere classiche) nel 2007 presso la Federico II di Napoli. Dal 2007 ho lavorato per alcune case editrici e ho approfondito i miei studi con una serie di master in scienze e storia della letteratura. Funzionalmente al settore editoriale, ho frequentato un master in Ufficio Stampa e Media Relations presso Il Sole 24Ore a Milano. Volevo, infatti, maturare competenze che mi consentissero di seguire la vita di un libro da quando arriva in redazione fino a quando lo si prepara per il pubblico - target di riferimento. Naturalmente non sempre con buoni risultati.
Attualmente vivo in Piemonte, dove mi sono trasferita da poco per seguire mio marito. Qui mi dedico, come collaboratrice esterna, all'attività di correttrice di bozze e impaginatrice per la Mimesis edizioni di Milano e insegno nei licei della provincia di Novara.
Ovviamente nel tempo libero continuo a scrivere.
In verità, ho cominciato a farlo dall'età di dieci anni, sia con componimenti poetici, sia con romanzi, grazie ai quali ho ottenuto alcuni riconoscimenti:

- prima classificata al 2° Premio Letterario Internazionale Emily Dickinson (Napoli, 1998-1999);
- prima classificata al Premio Giubileo 2000 (Napoli, 08.01.2000);
- prima classificata al 2°Concorso di Poesia “Città di Scisciano” (Scisciano, 26-05-2002);
- seconda classificata al 3°Premio Internazionale Emily Dickinson (Napoli, 1999-2000);
- menzione d’onore al XIV Premio Letterario Internazionale “Trofeo penna d’autore”(Torino 2007-2008).

"Volo per te" è il mio romanzo d'esordio. E' un breve romanzo di formazione, la cui stesura mi ha molto impegnato per ottenere l'essenzialità con cui lo consegno ai lettori. Un romanzo di formazione, dicevo, il cui principale obiettivo è condurre un'analisi psicologica del suo protagonista che diventi uno strumento per il lettore di riflessione sulla vita, sul suo senso, sul suo fine. Senza però avere né la pretesa, né l'intenzione di poter costituire una risposta. Il punto, infatti, è la domanda. Solo la domanda.
Un finale aperto, dunque.
La storia, infatti, non si chiude, o almeno non completamente.

LINK UTILI:

- Pagina Facebook dedicata: "qui"

Siti on-line dove e' possibile acquistare il romanzo:

- La casa editrice La Riflessione: "qui"
- Deastore.com: "qui"
- Ibs: "qui"
- Bol.it: "qui"

"INTERVISTA"

Oggi nel mio salotto virtuale ho il piacere di ospitare una giovane al suo esordio letterario, benvenuta Maria... parlaci un po' di te...

- Inizio con una domanda che rivolgo sempre, in quanto credo sia importante, direi fondamentale: perche' scrivi?
Questa è una domanda che non mi sono mai posta, ma che costituisce una delle più grandi curiosità per "i non scrittori". Posso dirti che tenere la penna tra le dita era uno dei miei passatempi preferiti ancor prima di imparare a scrivere. Riempivo le pagine di segni che significavano qualcosa solo per me e poi raccontavo agli altri quello che avevo scritto. E' stato sempre naturale, come respirare, mangiare. Credo risponda semplicemente a un bisogno esistenziale.

- Come nasce una storia?
Se ti dico che nasce da sé? Occorre solo un'idea da cui partire. Bene, tra tutti gli spunti che la fantasia sollecita, tra tutte le possibili storie, ce ne è una che si decide di raccontare perché si crede che abbia qualcosa da dire. Dopo è la storia stessa che ti porta per mano, che dà contorni ai personaggi, che fissa una trama. Tu devi solo seguirla.

- Quanto di Te c'e' nel romanzo?
Poco, ma è un "poco" che credo sia essenziale. Ho sempre pensato che non si potesse scrivere se non di sensazioni, di emozioni che si sono provate.

- Hai deciso di parlare di un tema molto profondo: "il senso della vita" come mai?
Ritengo che il male più grande dei nostri tempi, e non esclusivamente per la particolare congiuntura economica, sia l'impossibilità, per tanti giovani, non di realizzarsi nella vita, ma di realizzare la Vita. La domanda sul senso dell'esistenza diventa, dunque, un dovere. Il tema è, poi, una delle questioni più affascinati, ma anche uno di quegli interrogativi destinati a restare senza risposta, almeno senza una risposta univoca. Non credo che la letteratura possa essere depositaria di una verità, men che meno questo testo. "Volo per te" vuole porre domande ai suoi lettori, solo domande a cui ognuno darà le sue risposte. Altrimenti quale sarebbe lo scopo del gioco?

- Una domanda che amo porgere e': come ti sei sentita quando hai scritto la parola fine?
Ho provato una sensazione di nostalgia. Come per la vita, anche per la scrittura, credo sia più interessante il percorso piuttosto che la meta, sia per chi scrive sia per chi legge. Anche il lettore ripercorre le medesime tappe e, nel farlo, ha l'occasione di vivere tante vite diverse o speculari alla propria.

- Qual e' il tuo genere letterario preferito? A quale autore ti ispiri?
Non ho un genere letterario preferito. Leggo tanto, leggo tutto, per capire e per capirmi, per incontrare sensibilità diverse dalla mia. Non saprei dirti se mi ispiro a qualcuno, ma ti posso dire dopo quali letture ho sognato di diventare scrittrice: Calvino, Marquez, Leopardi.

- Infine, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Scrivere, ovviamente. In questi mesi mi sto concentrando su una nuova storia, una storia che avevo in mente da un po', ma che non mi ero mai decisa a cominciare. Protagoniste? Cinque donne e una casa.

Grazie per aver accettato il mio invito... e' stato un piacere! Non mi resta che augurarti in bocca al lupo per tutto!

Grazie a te...


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